Una domanda che spesso ci si pone è come poter conservare il tartufo nero, considerato che si tratta di un prodotto tanto buono quanto delicato e deperibile.
Come qualsiasi altro prodotto fresco, è sempre consigliabile che il tartufo nero venga consumato subito dopo la sua raccolta in modo tale che se ne possa assaporare al meglio ogni caratteristica.
La difficoltà, ovviamente, è quella che non tutti siamo cercatori di tartufo e capiterà sicuramente l’occasione di acquistarne ad una fiera o al bancone di un supermercato, senza conoscerne la data di raccolta.
Nondimeno, può capitare anche di avere a disposizione un tartufo troppo grande per una cena in famiglia e che quindi ci sia la necessità di conservarlo per poterlo consumare in seguito.
Tenuto presente che il consiglio è quello di non conservare il tartufo per più di una settimana, esso va tenuto in un barattolo in frigorifero nello scomparto della verdura ad una temperatura compresa tra i 3 ed i 6 gradi.
Prima dell’inserimento in barattolo, il tartufo va pulito senza usare troppa forza con uno spazzolino perché vengano eliminati tutti i residui di terra. Ovviamente, è vietatissimo lavarlo con l’acqua!
Per nostra esperienza, consigliamo di avvolgere il tartufo con dei fogli di carta da cucina prima di inserirlo nel barattolo. È fondamentale, inoltre, di tanto in tanto controllare che nel barattolo non si crei umidità. Dovesse avvenire, si può rimediare cambiando quotidianamente la carta assorbente per non correre il rischio che il tartufo perda la sua consistenza e debba essere gettato via.
Alcuni suggeriscono di inserire anche delle uova nel contenitore, perché possano assorbire l’aroma del tartufo e rendersi protagoniste di gustosissime frittate.
Va anche detto che alcuni amici tartufai, prima del passaggio in frigorifero, mettono sottovuoto il tartufo stesso. Onestamente noi non abbiamo mai provato questa tecnica sulla quale non possiamo quindi garantire.
In generale, la conservazione del tartufo nero, a differenza di quello bianco, permette varie possibilità.
Conservazione del tartufo nero con il burro
Una volta pulito accuratamente il tartufo, lo si mescola con del burro sciolto a bagnomaria o a temperatura ambiente. Anche in questo caso va poi trasferito all’interno di un barattolo con chiusura ermetica e conservato in frigorifero.
Questa tecnica permette anche di ottenere con facilità un ottimo burro aromatizzato al tartufo da utilizzare in cucina per dare un tocco in più alle nostre ricette.
Conservazione del tartufo nero con l’olio
Molte persone seguono la tecnica della conservazione in olio d’oliva, piuttosto simile a quella che vede coinvolto il burro.
La tecnica consiste nel tagliare a scaglie il tartufo ed inserirlo in un barattolo in cui verrà ricoperto di olio e poi conservato in frigorifero.
Personalmente noi sconsigliamo questa tecnica in quanto l’olio tende per sua natura a degenerare potrebbe compromettere la qualità stessa del tartufo. Per chi volesse provare, il consiglio è assolutamente quello di verificare frequentemente che non vi si formino muffe e che l’odore dell’olio non cambi.
Anche in questo caso, l’olio utilizzato per la conservazione, una volta aromatizzato, ben si presterà al condimento di piatti ed insalate.
Conservazione del tartufo nero con il riso
Una tecnica molto diffusa ed utilizzata tra i commercianti prevede l’utilizzo del riso.
Anche in questo caso, una volta pulito il tartufo ed inserito nel barattolo a chiusura ermetico, esso va ricoperto di riso per risotti e successivamente adagiato in frigorifero.
Data la capacità del riso di attrarre i liquidi, il tartufo tenderà a seccare quindi è consigliabile che venga consumato non più tardi di un paio di giorni.
Per questo motivo la tecnica è consigliata per tartufi maturi e di pezzatura superiore ai 50 grammi, in quanto pezzature più piccole vedrebbero una essiccazione maggiore.
Il riso utilizzato per la conservazione, al tempo stesso, si aromatizzerà in modo molto piacevole e potrà essere utilizzato per la preparazione di gustosi risotti.
Conservazione per lunghi periodi in freezer
A differenza da quanto si crede, la conservazione in freezer non altera il sapore del tartufo e permette di poter affrontare lunghi periodi, fino a sei o sette mesi.
Come sempre il prodotto va ripulito e successivamente inserito in sacchetti per alimenti.
Il tartufo può essere congelato intero oppure a pezzi, in base alla preferenza personale. Quello che è importante è che poi venga utilizzato ancora congelato, per evitare che diventi gommoso e non si riesca ad affettarlo.
Alcuni suggeriscono di procedere al sottovuoto, con l’apposito macchinario, prima dell’inserimento del sacchetto nel freezer.
La durata della conservazione può essere prolungata inserendo alcuni grani di sale grosso all’interno del sacchetto.