I migliori vini da abbinare al bianco pregiato
Il tartufo bianco pregiato di Acqualagna è finalmente reperibile sul mercato e si torna a parlare dei migliori abbinamenti per gustarlo a tavola, sia a casa che al ristorante.
Il bianco pregiato, che va gustato solo ed esclusivamente a crudo, è una varietà che viene considerata dagli estimatori preziosa come l’oro: se ne trova in quantità inferiori rispetto al tartufo nero e la sua delicatezza – negli aromi e nei sapori – rende indispensabile proteggerlo, evitando abbinamenti azzardati, per non disperdere irrimediabilmente nessun sentore.
Questo vale sia per quanto riguarda gli altri ingredienti del piatto che, ovviamente, le bevande d’accompagnamento. Il tartufo richiede cura e poca invasività, per questo si sposa bene con alcune tipologie di vino in particolare. Oggi ti insegneremo le tre regole fondamentali da seguire, per creare il giusto abbinamento fra bottiglia e bianco pregiato, e gustare una cena in cui il tartufo è il vero protagonista.
Regola n°1 – Niente di troppo aromatico (e non solo)
Il tartufo bianco pregiato ha un sapore estremamente equilibrato, a tratti agliaceo e piccante, con punte di gusto che ricordano il formaggio stagionato e il miele. Questo equilibrio, perciò, può essere facilmente compromesso se non si sceglie un vino idoneo.
La prima regola riguarda principalmente il sapore: il vino adatto è poco acido, poco strutturato e poco aromatico, perché in tutti tre i casi sarebbe un potenziale killer del bouquet di profumi che caratterizza il tartufo. Ma non solo: siamo spiacenti per coloro che adorano bollicine e champagne, perché il bianco pregiato non va molto d’accordo con questa tipologia di vini. Se proprio non si può fare a meno di scegliere questo abbinamento è importante evitare le bolle più giovani ed effervescenti, a favore di qualcosa di più morbido.
Regola n°2 – Non farti trarre in inganno dal colore
Per associazione cromatica, potresti aver sempre pensato che sia saggio abbinare un tartufo nero ad un vino rosso ed un vino bianco al corrispettivo tartufo: in realtà non è così. Certo, conoscendo le proprietà del bianco pregiato sappiamo che non è facile da abbinare, che non è possibile riscaldarlo senza perderne irrimediabilmente i sentori e che il suo profumo è tanto unico ed inebriante quanto delicato, ma ciò non significa che non possa essere abbinato ad un buon vino rosso, specialmente se maturo ma senza essere eccessivamente strutturato.
Regola n°3 – Scegli la tua tipologia di abbinamento
Ora che abbiamo gettato le basi, resta un’ultima regola da seguire prima di trovare l’abbinamento ideale per la propria cena (o pranzo!). Qui occorre fare una distinzione: possiamo seguire l’abbinamento tradizionale, del territorio dal quale proviene il nostro tartufo, oppure quello più classico, tenendo conto degli ulteriori ingredienti che completano il piatto in cui è presente il fungo ipogeo.